Inizia un nuovo viaggio! La storia ci è piaciuta, l’autore è carico, entusiasta di questa nuova avventura. Ora tocca alla fase più bella (per noi) e più difficile (per lui): affidare il suo libro alle mani dell’editor.
Non è facile per un autore lasciare andare il proprio manoscritto perché è come affidargli una parte di sé, è come un figlio, qualcosa che “guai a chi me lo tocca!”. Ma è necessario, perché solo lo sguardo professionale di una persona che lo fa di mestiere può trovare errori, incertezze, buchi in quello che per l’autore, invece, è perfetto. Questo è quello che facciamo io, Aldo e Francesco, ognuno per le “nostre” collane. Prendiamo in affidamento i testi degli autori, li leggiamo attentamente più volte, ne cerchiamo i punti deboli, le mancanze, gli inciampi. Come mastini andiamo in cerca di refusi (perché ci sono sempre, fino alla fine!), ascoltiamo la voce dei personaggi e ci lasciamo guidare dal nostro istinto di professionisti che da anni hanno a che fare con le parole. Ma soprattutto, e credo che sia questo il “trucco”, ci poniamo domande. Anche sulle cose più banali: dai nomi delle città (si scriverà davvero così?) alla veridicità sui tempi (l’oggetto X esisteva già nel tempo Y?), dai termini in lingua straniera (qui serve la tilde?) alle distanze tra un posto all’altro (da qui a lì ci sono effettivamente questi chilometri?).
Una volta segnati (e segnalati) tutti questi appunti, la palla torna all’autore, che per la prima volta vede la propria opera sotto una luce diversa, a volte impietosa (lo ammetto, adoro tirare righe e righe su pezzi non necessari alla narrazione o su ridondanti ripetizioni!). L’editing è un lavoro di scambio, è un continuo dialogare con l’autore su dettagli, parole, frasi, personaggi e ambientazioni. È un dare e ricevere in cui lo scrittore “impara” a leggere il suo libro con occhi diversi e l’editor entra in sintonia con quello che la storia vorrebbe trasmettere. Risultato: un testo che non è più quello di partenza, ma è un libro vero e proprio, con una sua struttura, con personaggi “reali”, con dialoghi credibili, con un’anima rinnovata, pronta per andare a toccare nel profondo i lettori.
Questo è lo scopo di noi editor, il mio scopo: far emergere dal libro la sua vera anima.