Immaginate di avere davanti vostro figlio, che vi parla dei suoi sogni, dei suoi desideri, che vi racconta i dettagli del progetto della sua vita. Immaginatevi la sua fiducia in voi, ago della bilancia fra il riuscire o il fallire di un piano ambizioso anche se non semplice. Immaginate il momento esatto in cui voi, genitore e guida, date un prezzo, mercificate un sogno. Provate a immaginarvi cosa sarà di quel sogno, dell’insegnamento che state trasmettendo e soprattutto del rapporto futuro fra voi e lui.
Questo è il primo e semplice motivo: l’editoria è un genitore che deve, anche con i suoi rifiuti, contribuire alla crescita degli scrittori, alla loro maturazione. Accettare tutto indiscriminatamente, è delinquenziale. Il denaro non sostituisce il sacrificio, anzi lo svilisce. Uccide la creatività e l’ambizione. Mortifica la meritocrazia.
Il secondo è quasi banale a confronto, perché mentre il primo motivo parlava di che genitori essere, questo parla di che imprenditori essere: fare impresa oggi, è un’impresa! Senza il rischio imprenditoriale non sarete mai chi vorreste diventare: una CE per crescere, esattamente come uno scrittore, deve sbagliare, deve scottarsi, deve imparare ad avere una propria identità e per farlo, non esistono altre strade che quella di credere nel proprio lavoro, nelle proprie qualità e nel valore aggiunto che una CE deve saper dare. Se una CE chiede soldi o copie acquisto obbligatorie, non è una CE, è una stamperia che si sta approfittando dei sogni altrui.
Il terzo motivo è pratico ma significativo: una CE vera, che investe sullo scrittore, affronterà non poche spese, fino ad arrivare a migliaia di euro, e non può permettersi di sbagliare, rischio il fallimento, specie se è nata da poco. Cosa vuol dire? Che darà l’anima per avere un editing perfetto o quasi, che metterà il cuore nella copertina, affinché trasmetta e venda, che una volta pronto il prodotto non smetta di lavorare anzi, inizi a fare i salti mortali per promuoverlo e promuovervi, perché se il libro non venderà, potrebbe succedere qualsiasi cosa: questo è il rischio d’impresa, questa è una delle più forti motivazioni nel ricercare la qualità, nel dare consigli ragionati sulle modifiche da eseguire e nel portare il valore aggiunto in un’opera che, seppur bella, non sarà mai perfetta. Quando si firma il contratto la partita inizia, ma le squadre sono chiare: si gioca assieme!
Il quarto motivo è economico, ed è interesse dell’autore capire bene questo punto: pagarvi 50, 100, 200 copie a prezzo pieno “tanto le regali agli amici” non è una soluzione, ma un problema, perché pagare per essere pubblicati è sempre e comunque sbagliato. Se seguirete questa strada probabilmente non rientrerete mai di questa cifra, anzi quasi sicuramente anche il contratto verrà disatteso, voi resterete delusi e magari non scriverete più. Bisogna iniziare a trattare lo scrivere come una professione, perché farlo come hobby è una scelta, ma non è l’unica. Ma se riuscirete a trovare una CE che crede in voi, la soddisfazione sarà di tutto altro genere. E anche se rimane un mondo povero, quello dell’editoria, anche se i ricavi non saranno enormi, saranno veri e avranno un valore ben diverso.
Il quinto è morale: se una CE cerca scrittori da spennare, oltre a non essere una CE, probabilmente non è neppure fatta di brave persone, quindi non troverete trasparenza, chiarezza, risposte alle vostre domande e serietà. Bisogna essere onesti: non tutte le CE sono uguali e alle volte le risposte potrebbero non piacervi, ma fa parte del gioco! Cercate la vostra metà, perché anche in questo mondo esiste l’amore e deve essere reciproco. Una CE non deve pubblicare un libro in cui non crede, e un autore non deve darlo a persone di cui non si fida. Semplice.
Eccovi un VADEMECUM chiaro e intuitivo:
- Una casa editrice non vi chiede soldi ma volontà e tempo.
- Una casa editrice investe su di voi, se pagate voi non è una casa editrice.
- Una casa editrice vi può rifiutare, perché quando vi accetterà voi saprete che crede in voi. Se accetta tutti, non crede in nessuno, sta solo facendo un bancomat.
- Una casa editrice deve sapervi promuovere, perché potreste essere Calvino ma se nessuno lo sapesse, che senso avrebbe? Se pagate voi, esisterete ma nessuno lo saprà.
- La salita che vi porterà a essere scrittori non si può evitare, non esistono scorciatoie, ma quando raggiungerete la meta, il viaggio avrà tutto un altro valore, fidatevi.